PREZZI DEI QUOTIDIANI
COMUNICATO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
Il Presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha scritto al Garante per la Radiodiffusione e l'Editoria per segnalare che i prezzi adottati congiuntamente dagli editori dei giornali quotidiani potrebbero risultare lesivi della concorrenza e danneggiare i consumatori. L'Autorità è del parere che l'introduzione di una certa concorrenza di prezzo possa portare, anche in questo settore, a un aumento dell'efficienza e si è rivolta al Garante, come indicato dall'art. 20 della legge 287 del 1990, per l'eventuale adozione dei provvedimenti di competenza.
Il prezzo dei quotidiani è stato liberalizzato dal 1 gennaio 1988, ma tale ampliamento dell'autonomia decisionale delle imprese editoriali non ha portato ad apprezzabili differenze. In altri termini, come è illustrato nella tabella che segue, dal 1988 ad oggi i prezzi dei quotidiani considerati hanno seguito un andamento assolutamente parallelo.
Tabella 1 - Andamento dei prezzi di alcuni quotidiani dal 1988
dal 1/1/88 al 28/2/88 | dal 1/3/88 al 31/7/88 | dal 1/8/88 al 31/7/90 | dal 1/8/90 al 27/6/93 | dal 28/6/93 al 31/12/94 | dal 2/1/95 al 9/4/95 | dal 10/4/95 in poi | |
Corriere della Sera | 800 | 900 | 1.000 | 1.200 | 1.300 | 1.400 | 1.500 |
La Repubblica | 800 | 900 | 1.000 | 1.200 | 1.300 (1) | 1.400 | 1.500 |
La Stampa | 800 | 900 | 1.000 | 1.200 | 1.300 | 1.400 | 1.500 |
Il Messaggero | 800 | 900 | 1.000 | 1.200 | 1.300 | 1.400 | 1.500 |
Il Giornale | 800 | 900 | 1.000 | 1.200 | 1.300 (2) | 1.400 | 1.500 |
L'Unità | 800 | 900 | 1.000 | 1.200 | 1.300/1.500 (3) | 1.500 | 1.500 |
Il Mattino | 800 | 900 | 1.000 | 1.200 | 1.300 | 1.400 | 1.500 |
Il Manifesto | 800 | 900 | 1.000 | 1.200/1.500 (4) | 1.500 | 1.500 | 1.500 |
Il Sole 24 Ore | 800 | 900 | 1.000/1.100 (5) | 1.300 | 1.400/1.500 (6) | 1.500 | 1.600 (7) |
Corriere dello Sport | 800 | 900 | 1.000 | 1.200 | 1.300 | 1.400 | 1.400 Fonte: dati rilevati dalle testate. |
(1) Aumento da martedì 29/6/93. (2) Aumento dall'1/7/93. (3) Prezzo a 1.300 lire dal 29/6/93 al 17/10/94 e prezzo a 1.500 lire dal 18/10/94. (4) Prezzo a 1.500 lire dal 4/5/1993. (5) Prezzo a 1.100 lire dall'1/11/89 al 31/7/90. (6) Prezzo a 1.400 fino al 31/10/94 e prezzo a 1.500 dall'1/11/94. (7) Aumento dal 12/4/95.
Andamenti paralleli - scrive il Presidente dell'Antitrust - dei prezzi finali di vendita dei prodotti possono, talvolta, corrispondere a politiche di prezzo autonomamente decise e praticate da imprese che operano in condizioni di costo e di mercato analoghe. Tali imprese possono, infatti, rispondere con identiche reazioni di prezzo a modifiche delle condizioni di mercato, quali ad esempio quelle riguardanti i costi dei fattori di produzione. Seguendo questo approccio, si potrebbe ritenere che gli aumenti dei prezzi dei quotidiani riportati nella tabella corrispondono ad analoghe variazioni dei costi sopportate dagli editori, ad esempio a seguito degli aumenti del prezzo della carta.
Tale ipotesi non risulta, tuttavia, particolarmente convincente se si considerano le diverse caratteristiche delle imprese editoriali, le cui testate presentano tirature molto differenziate. In tali circostanze, è in prima approssimazione ragionevole ritenere che esistano condizioni di costo diseguali e che gli aumenti dei prezzi dei fattori di produzione incidano differentemente sull'equilibrio economico-aziendale e conseguentemente sulle decisioni di mutare i prezzi di vendita. Peraltro, la sincronia degli aumenti dei prezzi dei quotidiani tende ad escludere che tali variazioni siano il frutto di autonome decisioni di prezzo da parte dei singoli editori. Al contrario, l'uniformità degli andamenti dei prezzi osservata rende assai verosimile ipotizzare che si sia in presenza di accordi o di pratiche concordate tra gli editori di giornali, volti a limitare la concorrenza sui prezzi finali di vendita, in violazione dell'art. 2 della legge n. 287/90.
Le caratteristiche strutturali del settore - conclude la lettera - e il suo passato assetto regolamentativo tenderebbero, eventualmente, a far prevalere forme di concorrenza non di prezzo, quali ad esempio, quelle praticate negli ultimi anni da numerosi quotidiani, incentrate sull'offerta gratuita o a prezzi ridotti di prodotti accessori, come riviste e videocassette, unitamente alla copia del giornale. Al riguardo, occorre tuttavia aggiungere che l'adozione di forme di non-price competition, come quelle sopra menzionate, non è necessariamente incompatibile con una certa concorrenza di prezzo. Nè, più in generale, si può a priori sostenere che un maggiore utilizzo del prezzo come strumento concorrenziale si debba necessariamente tradurre nell'espulsione dal mercato di operatori a scapito del pluralismo dell'informazione.
Roma, 30 gennaio 1996